giovedì 17 aprile 2008

macerie



Macerie. La mia storia personale incrocia ancora una volta la grande storia. Ho visto crollare muri, morire grandi uomini cui nomi pronunzio nelle mie aule. Ora assisto attonito alla scomparsa della sinistra dal Parlamento italiano. Le cause sono molteplici: una pessima legge elettorale, il gioco al massacro del Partito Democratico di Veltroni, una pessima campagna elettorale, l'inconsistenza di un cartello nato a fini elettorali, l'impresentabilità di una classe dirigente vecchia o guasta, l'incapacità di fare scelte coraggiose. Ma il dato è sotto di noi, alle spalle, terrificante. La sinistra non c'è più in parlamento. Possiamo passare i prossimi anni ad elaborare il lutto o vivere questa catastrofe come un nuovo inizio. Vorrei impegnarmi in questo, a partire dal mio luogo, dallo spazio che abito, la mia città. Ciò che verrà (che non si dovrà chiamare sinistra, probabilmente) dovrà essere un'esperienza fortemente territoriale e comunitaria.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Mi onoro di essere il primo commentatore del tuo blog.
Capisco la tua amarezza, sono estremamente convinto che stiamo vivendo e per vivere gli anni peggiori della democrazia italiana. Ma per quanto riguarda la sinistra, continuo a dire, come tu sai, che è morta e scomparsa da tempo! Decenni per la precisione.

abrenuncio ha detto...

Io non trovo così drammatico che quella sinistra sia scomparsa dal parlamento. Era presente in misura numericamente rilevante fino a un giorno fa, ma non ce n'eravamo accorti. I nostri rappresentanti di sinistra, quelli che avevamo contribuito ad eleggere, avevano fatto di tutto per mimetizzarsi, per appiattirsi sulle posizioni confindustriali, per accettare la logica della sopravvivenza, dimenticando che esistevano delle istanze da rappresentare.
Quegli onorevoli e senatori di sinistra non siederanmo più in parlamento perché hanno hanno tradito mille volte il nostro mandato parlamentare, votando ripetutamente il finanziamento alle missioni di guerra, dimenticando la precarietà del lavoro, ignorando le condizioni di disagio economico e social delle famiglie italiane, dimenticando che viviamo in uno Stato laico e non confessionale
La sinistra che ci mancherà in parlamento è quella PESSIMA sinistra che ha votato la legge finanziaria 2007 che ha diminuito le tasse alla imprese (ricordate la riduzione del "cuneo fiscale"???) e poi non ha diminuito le tasse ai lavoratori dipendenti.
La sinistra che mancherà in parlamento è quella sinistra che ha dimenticato le condizione di miseria di milioni di cittadini e di pensionati, che ha prodotto lo sfascio della situaziione ambientale in Campania e che non ha prodotto nessun provvedimento (ma nemmeno nessuna proposta di legge) per rendere meno precaria la condzione di milione di lavoratori sfruttati e in miseria.
Per noi che crediamo nella sinistra, che sognamo in modello di società più equo, la sinistra di Bertinotti, di Pecoraro Scanio, di Diliberto e di Salvi non ci mancherà (forse mancherà alla Confindustria ma non a noi.
Bisogna azzerare tutto e ripartire dalla macerie, ricostruire una opposione seria, una sinistra VERA vicina alle esigenze e le istanze dei più deboli.